YaOi GeNeRaTiOn

Appartamento di Akio e Kyosuke, foto in arrivo nel prossimo futuro XD

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~ Baka • Usagi
view post Posted on 5/8/2010, 15:50




Camera di Kyosuke


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Camera di Akio


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Salone


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Bagno


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AKIO

Erano passati quasi due giorni da quando aveva stipulato il contratto d’affitto all’agenzia Ikeda con uno sconosciuto di nome Kyosuke, e finalmente quel giorno avrebbero visto la casa. Aveva dovuto prendere un taxi per arrivare nella via, perché ancora non disponeva di mezzi propri, e utilizzava i mezzi per andare a lavoro; anche per questo aveva deciso di volere assolutamente quella casa: era situata quasi in periferia, in una zona tranquilla, ma aveva ottimi collegamenti con il centro grazie ai trasporti pubblici. Una volta sceso dalla macchina si fece aiutare dal tassista a tirare fuori i bagagli e pagò il necessario, ringraziando con un inchino, poi trascinò le sue due valigie fino a davanti il cancello e attese, osservando l’edificio: era una palazzina a sei piani, e loro si trovavano al quinto, gli aveva detto Ikeda. Contò i piani e osservò la vetrata del loro appartamento: non la vedeva bene ma era chiaramente bella ampia e i vetri sembravano puliti… doveva esserci una splendida vista da lassù, e già pregustava piacevoli serate in compagnia di un buon libro e una cioccolata fumante, senza sapere che le sue serate con Kyosuke sarebbero state tutt’altro che tranquille.
Cinque, forse dieci minuti dopo il suo arrivo un’altra macchina si fermò davanti all’edificio e ne uscì un’agente immobiliare di Ikeda, una donna stavolta, e Akio la osservò attentamente: aveva i capelli molto lunghi, di un bel colore marrone chiaro, e gli occhi del colore dell’ebano. Gli sorrise cordialmente, e Akio non poté non ricambiare, osservando le sue labbra morbide; era davvero una bellissima donna, più grande di lui, ma che di sicuro non aveva perso nemmeno una stilla del fascino che doveva avere avuto quando era più giovane.
Si avvicinò a lui e si inchinò. < E’ un piacere conoscerla, lei deve essere Tanaka-san… io sono Kayako Hoshi, sono qui per mostrare la casa a lei e al suo coinquilino…> disse gentilmente.
Akio si irrigidì nel suo inchino, e sollevò la testa, sentendo una vena della fronte pulsare. “Sono Nakagawa…” precisò subito, irritato per l’essere stato scambiato per quel buono a nulla ritardatario. “Tanaka-san sarebbe dovuto essere qui già da un po’, ma ancora non si è fatto vivo… probabilmente sarà occupato a—lasciamo perdere… è un piacere conoscerla, Hoshi-san…” raddrizzò la schiena, voltando lo sguardo da un’altra parte. Non poteva evitarsi di lasciarsi andare in discorsi ben poco gentili quando si parlava di Kyosuke, e si rendeva conto che fare un discorso simile davanti alla signorina non sarebbe stato carino.
La donna, imbarazzata, si scusò immediatamente inchinandosi ancora. < Oh, mi dispiace, perdonatemi> disse, diventando leggermente rossa, e Akio non potè non notare di nuovo la sua bellezza.
Sorrise gentilmente e agitò una mano, grattandosi la nuca con l’altra. “Ma di che, non si preoccupi, non è successo niente di grave… piuttosto mi scuso io per il mio comportamento, non volevo metterla a disagio…”
Kayako gli sorrise, raddrizzando la schiena. < Quasi dimenticavo… o una cosa da dirvi, ma visto che il vostro coinquilino non arriva posso dirle a lei..?> Akio annuì, e la donna srrise ancora. < Dato che per la casa avevamo previsto un solo coinquilino il mazzo di chiavi di cui disponiamo è uno solo…> e il moretto tremò, perché sapeva cosa significava. < Per non farvi spendere soldi aggiuntivi vi procureremo un altro mazzo di chiavi, ma nel frattempo, qualche giorno almeno, dovrete organizzarvi da soli…>
Akio non poté impedirsi di sospirare amaramente, ma di certo non poteva prendersela con lei. “Ma certo… nessun problema…”
Ancora qualcosa che gli complicava la vita… accidenti…
Akio si sedette sulla valigia, offrendo l’altra all’agente, e ci si accomodò sopra; non restava che aspettare –di nuovo- Kyosuke…

Edited by ~ Baka • Usagi - 31/8/2010, 12:08
 
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sarazaretta
view post Posted on 8/8/2010, 16:47




Kyosuke

Era di nuovo in ritardo, come sempre ormai.
Ma nemmeno stavolta era colpa sua, ci aveva messo davvero tanto a caricare la sua roba sulla macchina di uno dei suoi spasimanti che si era “gentilmente offerto” in cambio di una ricompensa, accompagnato dal suo amico che neanche a dirlo era perso per il bel biondo.
Così si era ritrovato scortato da due ragazzoni grandi e robusti che lo seguivano con una quantità esorbitante di bagagli, e non erano che metà delle valige del francese. Kyosuke dal canto suo camminava verso il luogo dell’appuntamento, tanto che ora riusciva a vedere il suo coinquilino parlare con una di quelle agenti di Ikeda, quel vecchio porco.
Interruppe il loro discorso, venendo alle spalle del moro con la sua solita aria perfetta, con tanto di completo di alta moda e camicia appena sbottonata sul davanti, anche se aveva ancora i capelli lunghi e il pizzetto sul mento non rovinava affatto il suo fascino.
-Scusate il ritardo, ho avuto qualche problema con il trasloco.-
Si tolse gli occhiali con un gesto fluido e li piegò, mettendoli nel taschino della sua giacca con dei modi davvero eleganti e raffinati. Sembrava essere uscito da uno di quei Host Club in cui le donne dilapidano ricchezze, soldi su soldi. Non c’era quindi da meravigliarsi se quando Kyosuke prese la mano dell’agente nella sua e la avvicinò alle sue labbra, sfiorandola appena con la sua morbida bocca quella donna sentì di stare per svenire.
Peccato che ebbe l’effetto contrario sull’uomo, che rischiava di vomitare per aver fatto il galante. Le donne, sì che lo facevano vomitare. Si pentiva troppo spesso di fare il cavaliere con loro, come se se lo meritassero.
-Piacere signorina, sono io Kyosuke Tanaka.-
La donna arrossì all’inverosimile per quel gesto, come fecero i suoi due accompagnatori, forse gelosi per il suo comportamento. Ma il biondo non se ne curò e si rivolse subito al moro, con un sorriso divertito. Non vedeva l’ora di cominciare quello che per lui era soltanto un gioco divertente, non l’inizio di una convivenza.
-Stava parlando delle chiavi, se non sbaglio. C’è qualche problema?-
Chiese più serio, guardandosi intorno per vedere meglio cosa c’era. E lui che voleva una casa in centro, avrebbe dovuto trovare qualche modo per farsi portare in giro da quel posto, non c’era verso che lui prendesse la metro per spostarsi.
Ma la donna cominciò a parlare e spiegò una seconda volta come, non sapendo che sarebbero arrivati in due in quell’appartamento, c’era solo un mazzo di chiavi e che avrebbero dovuto gestire la cosa da soli in attesa che un secondo mazzo fosse consegnato. Questa si che era fortuna.
Se non altro sarebbe stato un punto molto divertente per quel nuovo gioco. Come se la sarebbero cavata con quella condizione nuova?
-Vorrà dire che chi tornerà a casa prima terrà le chiavi. Giusto, signor Nakagawa?-
Fece con un sorriso, rivolto a entrambi. Chiese alla donna di andare avanti e proseguire, per mostrargli l’appartamento. I due “facchini” fecero abbastanza fatica a portarsi su tutte quelle valige, presero il secondo carico però, visto che non c’entravano tutti in una volta. Questo diede possibilità al biondo di avvicinarsi di più all’oggetto delle sue scommesse, studiandoselo da vicino come un naturalista con una rara specie. Non era da tutti i giorni per lui trovarsi un etero “convinto” tra i piedi, doveva ammettere di essere estremamente curioso. D’altronde se non lo fosse stato non si sarebbe interessato a quel… moccioso.
Poggiò con nonchalance una mano sulla sua spalla prima di entrare dentro la casa, presentata dalla donnina in gonnella, mostrandogli un sorriso dolce e caldo che nascondeva completamente le sue vere intenzioni, chi avrebbe capito in quel modo che per lui era semplicemente uno svago momentaneo?
-Allora stiamo entrando nella nostra nuova casa, Akio-kun…-
Peccato che il tono fosse quasi sarcastico, ma pregò che l’altro non se ne fosse accorto. Amava stuzzicarlo, già se ne era reso conto.
Quando entrò nella casa rimase piacevolmente sorpreso, in fondo era meno topaia di come Ikeda e le foto mal riuscite avevano descritto quell’appartamento. Sperava che fosse grande la sua camera, e che lo fosse anche il suo armadio perché se no tutti quei vestiti non ci sarebbero entrati. Ed erano la cosa più importante per lui, dopotutto ci lavorava con quelli.
-Carina, meglio delle foto…-
Fece guardandosi intorno, seguendo lentamente la donna con le mani in tasca e il naso in giro per la casa, a guardare se anche il più piccolo dettaglio non fosse a posto. Era abbastanza grande per entrambi, il salone poi era davvero bello con quella vetrata così grande, la vista era incredibile e doveva esserlo ancora di più di notte.
In fin dei conti era pur sempre il posto in cui avrebbe dovuto abitare per qualche mese, in compagnia del suo nuovo giocattolino
 
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~ Baka • Usagi
view post Posted on 31/8/2010, 11:46




AKIO

Vorrà dire che chi tornerà a casa prima terrà le chiavi. Giusto, signor Nakagawa?
Oh, splendido.
Evitò di rispondere a quella domanda, che gli sapeva fin troppo di provocazione, si limitò invece a seguire le due persone all'interno. Si guardò alle spalle una volta varcato il cancello, e si stupì di quanti bagagli avesse portato Tanaka: quei due uomini non erano di certo gracilini, eppure stavano facendo fatica. E Akio si augurò mentalmente che non fossero anche loro parte dei bagagli. Lui, che si trascinava dietro le sue due valigie e lo zaino, fece una fatica immensa a salire gli scalini che davano al portone, e per poco non inciampò sull'ultimo; ma in fondo capiva Kyosuke: quella era la loro nuova casa, e questo significava che avrebbero dovuto avere tutto lì, visto che ci avrebbero vissuto... lui stesso aveva ancora almeno una valigia da portare qui da casa dei suoi. Però... insomma... non così tanta roba, nemmeno tutta in una volta!
Prima che potesse accorgersene erano nell'ascensore; il cuore di Akio cominciò a tamburellare nel petto mentre le porte si chiudevano, ed era così nervoso ed eccitato che non si accorse dello sguardo insistente del biondo addosso, che di solito l'avrebbe irritato, e nemmeno poco. Fece un paio di lunghi respiri, osservando il piccolo display luminoso che segnava il piano due. Tre. Quattro. Con un sonoro ding le porte scivolarono silenziose di lato, aprendosi sul corridoio. Akio inghiottì un groppo, dandosi dell'idiota per un comportamento tanto infantile per una cosa del genere; provava sensazioni contrastanti: felicità, perchè era riuscito ad ottenere l'appartamento che desiderava;realizzazione, perchè finalmente stava cominciando la sua vita, e non avrebbe più pesato sui suoi genitori; fastidio, perchè sapeva che Kyosuke avrebbe tentato in tutti i modi di farlo incazzare.
Forse esagerava, forse non era giusto considerare quel ragazzo come una pestilenza. Forse avrebbe dovuto avere più fiducia in lui, in fondo erano simili, avevano entrambi bisogno Forse non sarebbe stato poi male dividere la casa con lui. Forse...
La porta si aprì.
Gli occhi di Akio per poco non si illuminarono nel vedere l'appartamento dal vivo: era stato tirato a lucido, in vista del loro arrivo, e la prima cosa che vide era il salone: bello, bellissimo, l'enorme vetrata lo riempiva di luce e quel divano... oh, sembrava così comodo... e lui era così stanco... ci avrebbe fatto un pisolino più che volentieri...
< Prego, da questa parte> la voce di Kayako lo riportò alla realtà <vi mostro il reso della casa.> Akio fece come gli era stato detto, mollando le valigie da una parte per non intralciare i poveri facchini di Tanaka che sarebbero arrivati a breve. Come il biondo, anche Akio guardava ovunque fosse possibile, ma non per controllare l'ordine delle cose. Era semplicemente... estasiato. Come un bambino al suo primo Natale. Ed era stupido, a pensarci, essere così eccitato solo per una casa, ma che poteva farci?
La prima camera da letto era bella ampia, forse un pò troppo per una sola persona: il letto era grande e anche gli asmadi, che occupavano tutta una parete; Akio non aveva dubbi su chi l'avrebbe occupata. La seconda invece per lui era perfetta: leggermente più piccola, con un armadio a parete... e tutto il resto era, meraviglia delle meraviglie... spazio per libri!
"La prendo io questa, se non le dispiace, Tanaka-san..." mormorò al biondo, accarezzando con la mano il legno di una libreria. Davvero perfetta per lui, quella stanza. Dall'inizio della mattinata quello era stato il primo cenno del prestargli attenzione.
Mentre passavano a guardare la cucina e il bagno Akio si rese conto che forse era un bene non viverci da solo: era un pò troppo grande per lui.
<molto bene, abbiamo finito> la voce allegra della donna lo riportò ancora alla realtà. <queste sono le chiavi...> si accorse con disappunto che le stava porgendo a Kyosuke... partivano male.
"Grazie, Hoshi-san..." mormorò Akio, staccando gli occhi dalle chiavi lucenti solo per fissarli in quelli della donna, e si piegò in un inchino riconoscente.
Kayako lo imitò. < E' stato un piacere, Nakagawa-san... prima che me ne vada, avete bisogno di qualcosa o volete che riferisca a Ikeda-san?> stavolta la domanda, che Akio pensava essere di rito, era rivolta a tutti e due. Akio scosse la testa, impreparato, e raddrizzò la schiena osservando dispiaciuto quei poveri uomini diventati facchini che trascinavano dentro la roba del biondo. Poveretti... non li invidiava per niente...
 
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sarazaretta
view post Posted on 31/8/2010, 15:22




Kyosuke

Lasciò con piacere quella camera piena di librerie all'altro, non che non gli interessasse leggere ma l'altra camera aveva degli armadi che arrivavano fino al soffitto e occupavano tutto il lato più lungo della stanza; c'era un letto enorme e sembrava perfetta per ospitare qualcuno, un'atmosfera fine e sensuale, soffusa. Gli piaceva, era meglio di quello che credeva.
La signorina consegnò le chiavi al biondo, chiedendo loro se doveva consegnare qualcosa o dire qualcos'altro a Ikeda, Kyosuke avrebbe voluto fare una battuta o dire qualcosa di terribilmente inconveniente, ma gli occhi con cui lo guardava la donna gli facevano quasi tenerezza, decise così di non rovinare nessuna aspettativa su di sè. Anche se così gli faceva ancora più pietà.
Con un gesto della testa le assicurò che non c'era nulla di cui preoccuparsi e gli disse che poteva anche andare, perchè non serviva più altro. Così gli diede le chiavi e si congedò da loro.
Povera donna, e pensare che lavorava pure per Ikeda.
I suoi "facchini" nel frattempo erano entrati e posarono che rimaneva, gli ultimi bagagli, in un angolo della stanza. Poveretti anche loro, si erano accollati svariati chili di completi, scarpe e tutto il resto.
Dovevano davvero volere quella "ricompensa".
Si prese un bel respiro quando la donna uscì dalla casa, buttandosi sul divano come se fosse stanchissimo, anche se in realtà aveva fatto davvero poco. I due ragazzi lo raggiunsero, uno di loro aveva preso una brocca d'acqua e qualche bicchiere di plastica. D'altronde non c'era altro in cucina.
<tenga Kyosuke-san.>
Fece uno di loro porgendo al biondo un bicchiere pieno d'acqua, mettendosi entrambi ai lati di Kyosuke. Il biondo bevve lentamente, sentendosi meglio. Gli piaceva in fondo essere servito e riverito come un vero principe. Ma sapeva bene che non era gratis.
Allungò il braccio verso quello di destra che gli aveva appena dato l'acqua, il tipico ragazzone da club di basket, e gli posò un piccolo bacio sulle labbra, e così fece all'altro senza curarsi se Akio potesse vedere o meno.
-Grazie ragazzi, il resto dopo... una volta che saremo da soli...-
Disse al loro orecchio, ridendo appena. Per quei due invece non c'era niente da fare, lo guardavano fissandolo come se non avessero mai visto nulla del genere, seguivano ogni suo movimento, pendevano dalle sue labbra per qualsiasi parola. Sebbene fosse veramente da bastardi approfittarsi di quei ragazzi era ancora pià stupido non approfittare della situazione, in fondo con quello scambio erano contenti entrambi.
Ma vide la loro reazione, e gli sembro che davvero non bastasse quello che aveva fatto per loro.
Ma in fondo avevano ragione.
Così prese per il colletto uno di loro e si avvicinò a lui, salendogli come un gatto sulle gambe ora che non c'era nessuno. Si avvicinò al suo viso e fece scivolare le labbra fino al suo orecchio.
-Se non ti sbrighi a prendere il bacio che desideri lo darò prima al tuo amico...-
Sussurrò profondo e sensuale al suo orecchio, con un tono che lo fece diventare paonazzo, e che rischiava di provocare in lui reazioni non desiderate. Era sempre un ragazzo del liceo!
Così si prese quel bacio, pieno di passione, desiderio, voglia, incapace di trattenersi; erano davvero carini così inesperti e pieni di energia, non gli sarebbe dispiaciuto dargli più tempo per il "saldo".
Dal modo in cui lo stava baciando rischiava di soffocarlo, così appena lo lasciò andare Kyosuke si mise a ridere, poggiandogli un dito sulla bocca.
-Non vorrai soffocarmi, Masayoshi...-
Andò dall'altro e posò ancora un bacio sulle sue labbra, giocando con la sua morbida bocca mentre accarezzava quel viso che ancora non conosceva l'età adulta, ora tutto rosso malgrado l'apparenza grande e forte. Anche lui era così tenero che non riusciva a resistere.
Come il ragazzo che aveva davanti, che non riuscì a stare fermo con l'altro sopra che non smetteva di giocare con lui. Così lo abbracciò e lo strinse forte a se, baciandolo con un ardore travolgente, toccandolo ovunque potesse, anche solo attraverso i vestiti.
Ed ogni volta che lo faceva scendere appena sul suo bacino sentiva che c'era qualcosa di grande contro di lui.
Ah, beata gioventù...

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oddio, facciamo che akio li vede così? XDDDD


Edited by sarazaretta - 7/9/2010, 23:40
 
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~ Baka • Usagi
view post Posted on 7/9/2010, 22:19




AKIO

Invece di Kyosuke, che si era andato a stravaccare sul divano, Akio accompagnò la gentile agente immobiliare fino alla porta, e la salutò con un inchino.
"Arrivederci, Hoshi-san" disse sorridente, e una volta che lei si fu avviata in corridoio chiuse la porta. Inspirò lentamente ed espirò rumorosamente, la sua prima boccata d'aria nuova nella casa. Poi inforcò le valigie ed entrò nella propria camera, mentre sentiva uno dei due facchini chiedere al suo coinquilino se voleva dell'acqua.
Oh, non sprecatevi ad offrirmela, pensò, ma decise che non gliene importava niente ed entrò nella sua nuova camera.
Era semplicemente perfetta: senza troppe pretese, comoda e spaziosa, l'ideale per tutti i suoi libri. Libri. Lanciò lo zaino sul letto e spalancò le finestre, inspirando l'odore delle piante che stavano nel giardinetto della villa; dei banbini gridavano felici, rincorrendosi e buttandosi nell'erba, e pensò che quel posto era davvero perfetto. A meno che quei pargoli non esagerassero, ma ora i loro schiamazzi lo facevano sentire bene. Tornò al letto e aprì lo zaino, rovesciando il suo contenuto sul letto: testi di medicina, di chirurgia, di specializzazione e qualche libro che non aveva ancora finito di leggere. Il primo volume che finì nella libreria più vicina al letto fu ovviamente medicina e chirurgia veterinaria, quello che usava più di tutti, gli altri vennero dopo. Era solo una piccola parte dei tantissimi libri che possedeva, e che ben presto avrebbero abbandonato casa sua per arrivare in quegli splendidi mobili. Si buttò sul materasso, poggiando la testa sul cuscino: erano molto comodi, nè troppo morbidi nè troppo duri, e se li avesse messi uno accanto all'altro e poggiati allo schienale del letto sarebbe stato perfettamente comodo per leggere i suoi libri e studiare lì.
Rimase fermo per un paio di minuti, con gli occhi chiusi per riprendersi dal viaggio, poi si alzò e cominciò a disfare la prima valigia, quella con le cose essenziali: sistemò i vestiti nell'armadio, la biancheria e i pantaloni nei cassetti, poidecise che aveva decisamente sete. Non aveva finito ancora di svuotare la valigia, e si ripromise di farlo nonappena dissetatosi. Magari avrebbe dovuto decidere di disfare prima la valigia e poi bere, perchè una votlta che fu uscito dalla camera lo spettacolo che si trovò davanti fu uno dei più inaspettati.
Da un certo punto di vista.
Kyosuke e i due 'facchini' erano sul divano. O più precisamente, i due ragazzi erano seduti sul divano, mentre il biondo era seduto sopra uno di loro e stava baciando l'altro.
Baciando!
Con la lingua!!

Le informazioni arrivarono a rilento nel cervello di Akio, e gli diedero il tempo di riprendersi dallo shock della scena che aveva davanti agli occhi. Insomma, aveva capito chiaramente che Kyosuke spesso cercava compagnia anche maschile, ma... c'era anche lui in quella casa!
Al farsi più spinte le attenzioni rivolte al francese, Akio diventò rosso come un pomodoro, e spalancò gli occhi dimenticando completamente l'acqua.
"Ta-Tanaka-san!!!" urlò scandalizzato, serrando gli occhi per non guardare. "Hai una tua stanza per queste cose!!"
Sperò di essere stato abbastanza chiaro, e riaprì gli occhi, schizzando a razzo dentro la cucina e chiudendo la porta, pregando che il biondo lo ascoltasse e si portasse i suoi 'amici' in camera da letto.
Accidenti, accidenti, accidenti! Non avrei MAI dovuto accettare quel dannato contratto d'affitto!! pensò furioso, mentre si versava un bicchiere d'acqua fredda.
La cosa in realtà era ben più grave di quanto Akio non si fosse accorto: a dargli fastidio era stato il fatto che Kyosuke stesse facendo quelle cose nel loro soggiorno... l'atto in se non gli aveva dato fastidio. Beh, almeno non esageratamente.
 
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sarazaretta
view post Posted on 8/9/2010, 00:34




Kyosuke

Non s'accorse dell'arrivo del moro finchè alle sue spalle lo sentì sbraitare, chiamandolo e facendo un gran casino per nulla. Bhe, almeno per lui era nulla.
Sembrava davvero scandalizzato, una via di mezzo tra una nonnina tutta casa e chiesa, una verginella che non aveva neppure dato un bacio a qualcuno e un ragazzino col classico complesso del secchione. Che più o meno, da quanto aveva capito, non doveva essere molto lontano dalla realtà.
Si girò verso di lui e sorrise, il tempo per vederlo tutto rosso in viso, con un'aria di squisita innocenza. Oh, che strani che erano gli etero. Eppure avrebbe giurato che non fosse così casto, quell'Akio.
Il sorriso si tirò ancora un po' su quelle labbra voluttuose, simile ad un demone con la sua preda, come un incubus.
-Cosa c'è, volevi unirti a noi?-
Disse piano, con quella voce calda e profonda. Per quanto il moro potesse sforzarsi di non guardarli sapeva che la curiosità dentro di lui l'avrebbe costretto a dare almeno una sbirciata, anche solo per vedere l'impressione che gli dava tutto quello.
Ma il ragazzo non rispose, fiondandosi nella cucina dopo avergli detto di andarsene nella sua stanza a "fare quelle cose"; manco a dire che stesse facendo chissà cosa; per lui quelli erano alla stregua di baci innocenti, più o meno.
Ma la cosa era divertente, perchè nonostante fuggì via correndo si accorse che qualcosa in lui non gliela contava giusta, e lui su queste cose non si sbagliava mai. Doveva vedere nel suo comportamento un briciolo di curiosità? In fondo sapeva bene che in questo momento stava pensando a lui, e a quello che stava facendo con quei due ragazzi.
Rise di gusto, lasciando che i due lo prendessero tra le loro braccia, prima uno e poi l'altro, cambiando con la stessa mutevolezza del vento. Sapeva di essere fatto così.
Tra quelle effusioni però la sua mente non riusciva a seguire il corpo, era troppo impegnato a pensare, meditare, congetturare piani per tentarlo, incuriosirlo, anche solo farlo infuriare.
Voleva proprio divertirsi, ed era tempo che non giocava così.
Si sollevò da loro, lambendo con il corpo i loro punti più caldi quasi con un moto di sadismo, almeno un piccolo divertimento poteva ancora concederselo no?
Li tirò verso di lui per i colletti, trascinandoli fino alla porta di casa con un paio di occhi incantatori, come quelli di un predatore che ama spassarsela un po' prima di finire le sue prede. Si avvicinò a loro e sussurrò all'orecchio di entrambi:
-La prossima volta che ci vedremo esaudirò un vostro desiderio, uno solo però...-
E sembrava che i due si stessero per accasciare a terra, con le gambe che non riuscivano più a reggere i loro corpicioni da ragazzi liceali. Così li fece uscire dalla porta, sperando di non aver combinato troppi guai già dai primi momenti di coabitazione con il moro. Sarebbe stato un vero peccato dover abbandonare tutto già dal primo giorno, così se ne andò in camera sua e aprì la finestra, guardandosi un po' intorno anche lui. Non era male, e prima o poi ci si sarebbe abituato.
Ma aveva in mente altro da fare che stare a guardare i ragazzini giocare in cortile, così uscì dalla sua camera e bussò a quella del ragazzo.
-E' permesso, Nakagawa-kun?-
Chiese, tendendo l'orecchio per capire cosa stava facendo. Non resisteva a vederlo in faccia dopo quello che era successo, la curiosità lo stava divorando...
 
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~ Baka • Usagi
view post Posted on 8/9/2010, 01:11




AKIO

Si sbatté la porta alle spalle, col bicchiere d'acqua ancora pieno in mano; lo poggiò sul comodino e tirò giù tutti i suoi libri e la mela che si era portato. Aprì il libro di medicina, e cominciò a leggere il capitolo che sarebbe stato l'argomento del suo prossimo esame, ma le parole gli scivolavano sotto gli occhi senza che facesse in tempo ad afferrarne il significato. Addentò con rabbia la mela, ripensando a come aveva trovato Kyosuke e quei due ragazzi, appiovrati sul divano mentre si baciavano... non aveva niente contro gli omosessuali e i bisessuali, ma gli bruciava sapere di essere costretto a dividere la stanza con un tizio che non sopportava e che non si degnava nemmeno di portarsi gli uomini fino alla stanza.
Se credeva che Akio fosse un tipo di quelli che se ne stanno zitti e buoni e si tengono tutto dentro... in quel caso si sbagliava decisamente. Se avesse fatto di nuovo una cosa del genere non ci sarebbe voluto nulla a chiedere a Ikeda di fare qualcosa e sbatterlo fuori.
Però, a ben pensare, se Kyosuke se ne fosse andato l'affitto lo avrebbe dovuto pagare tutto da solo... e non ce l'avrebbe mai fatta.
Risultato: doveva tenersi Kyosuke e tentare di sopportarlo.
Sentì la porta della casa chiudersi e morse di nuovo la mela, cercando di concentrarsi sulle parole del libro.
L'incisione va praticata in modo rapido e subito tamponata per evitare lla perdita eccessiva di sangue e favorire la visibilità dei muscoli...
Volevi unirti a noi?
Serrò gli occhi, rischiando di strozzarsi col boccone di mela. Maledizione, non ora... non doveva pensarci, doveva studiare!
Ma ad ogni parola la voce di Kyosuke tornava a tentarlo, suonandogli nell'orecchio. Si chiedeva come facesse un tipo così ad essere tanto affascinante e a far cadere ai suoi piedi tutte le persone intorno. E non potè fare a meno di pensare che se avesse portato a casa una ragazza questa sicuramente l'avrebbe scaricato per Kyosuke. O no, se il biondo preferiva compagnie come quella che aveva visto poco prima.
Avolte Akio se l'era chiesto, come poteva essere stare con un uomo, baciare e toccare un maschio al posto di una femmina. Doveva essere qualcosa di più duro, e non nel senso volgare del termine: una ragazza dava più la voglia di proteggerla... un ragazzo avrebbe forse dato voglia di farsi proteggere? E come sarebbe stato?
La voce di Kyosuke dietro la porta lo risvegliò dai suoi pensieri.
Akio bevve il bicchiere d'acqua in un colpo solo, rosso in viso, e addentò la mela. Era un pò che non soddisfava se stesso o aveva una ragazza... forse era per quello che pensava a quelle cose strane...
"Avanti." borbottò, guardando la porta mentre mordeva ancora il frutto. Non che avesse molta voglia di farsi vedere così rosso da Kyosuke, soprattutto dopo quello che aveva visto...
 
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sarazaretta
view post Posted on 8/9/2010, 02:03




Kyosuke

Aspettò che l'altro gli desse il permesso di entrare ed aprì la porta, chiudendosela alle spalle in modo che non facesse rumore. Stava davvero studiando?
Incuriosito non disse nulla, ma si avvicinò al moro, arrivandogli in silenzio per arrivargli dietro la schiena. Poggiò una mano sulla sua spalla e si piegò verso di lui, sfiorando appena coi capelli il suo collo, leggerissimo.
-Che cosa stai leggendo?-
Chiese piano, troppo vicino al suo orecchio forse. Ma non ci aveva nemmeno pensato troppo a quella mossa, gli era venuta istintiva, naturale. Che fosse un segno? Rise appena, quante cose sciocche che pensava.
-Uhm, sembra essere un libro di chirurgia...-
Si abbassò a vedere il suo viso e non si stupì a trovarlo tutto rosso, ma l'effetto di quelle guance che ora sembravano due pomodori maturi era davvero dolce. Peccato che non si potesse dire lo stesso del ragazzo.
Ma era così tenero che gli fece scappare un sorriso, dannato moccioso.
-Non capirò mai cosa ci provate voi scienziati a leggere questi libri, per me continueranno ad essere incomprensibili.-
Tentò un approccio diverso, solo per fargli capire che non era così terribile come lo aveva visto un minuto prima. Almeno non voleva spaventarlo già il primo giorno, altrimenti sarebbe scappato a gambe levate e poteva dire addio al suo bel giochino.
Prese dalla mano del moro la mela, sedendosi accanto a lui e mordendola sotto i suoi occhi, guardandolo di sottecchi senza dire nulla, ma restituendogliela dopo qualche morso, leccandosi le labbra da quel succo chiaro che aveva lasciato il frutto.
D'altronde era un maestro in queste cose.
-Non riesci a studiare perchè sei ancora scosso dalla scena di prima?-
Chiese con un sorrisetto, cercando di distrarlo da quel libro, c'erano cose molto più interessanti di quelle pagine.
Ad esempio ne aveva davanti una. Non era forse molto più interessante di quel libro?
-Non pensavo t'imbarazzassi per qualche bacio, sai?-
Lo guardò trattenendo il sorriso, aveva una voglia immensa di scoprire fin dove poteva arrivare a parlare con lui, scoprire ogni sua reazione.
Questo si che era estremamente divertente.
Doveva anche sbrigarsi poi, perchè doveva andare a lavorare e voleva tenersi qualcosa per cui ridere mentre era a lavoro.

Edited by sarazaretta - 8/9/2010, 11:13
 
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~ Baka • Usagi
view post Posted on 8/9/2010, 11:54




AKIO

Non alzò lo sguardo dal libro quando sentì la porta aprirsi, e fu per questo che non vide arrivare Kyosuke. Lo sorprese sentire la mano leggera del biondo sulla spalla, e si voltò verso di essa, poi dall'altra parte. Il viso di Kyosuke era fin troppo vicino, ma fece sembrare che la cosa non lo avesse colpito più di tanto. I capelli lunghi del francese gli solleticarono il collo, facendolo rabbrividire, e la sua voce così gentile gli fece quasi pensare che non era venuto lì per prenderlo in giro. La sua risata gli fece venire qualche dubbio, ma era gentile e non divertita.
"E' un libro di chirurgia." rispose, non con tono irritato o da presa in giro, stavolta, semplicemente con il suo. Alle sue parole si lasciò scappare un piccolo sospiro, e chiuse il libro tenendo il segno con il dito. "Non sono uno scienziato, io. Sono... beh, sarò un medico. Forse. Per ora sono solo un infermiere in una clinica veterinaria, e sto studiando."
Kyosuke sembrò ignorare le sue parole, perchè non disse nulla e gli prese la mela dalle mani, sedendosi e mordendola. Akio osservò le labbra del biondo scivolare sulla buccia della mela e sporcarsi del succo mentre ne staccava un pezzo; e quando la lingua passò su quelle labbra per toglierlo si accorse che le stava fissando senza accorgersene. Si era fissato in quel punto, si disse, riprendendo il frutto che gli stava restituendo Kyosuke e staccandone un altro morso. La polpa farinosa e dolce scricchiolò sotto i suoi denti, mentre riapriva il libro leggendo qualche parola sulla quale, ovviamente, non riusciva a concentrarsi.
Diventò leggermente rosso alla domanda seguente, e abbassò la testa per lasciare che i capelli gli coprissero il viso. "C-certo che no." borbottò, a disagio, cercando disperatamente di mettere insieme un senso nelle frasi che stava leggendo solo con gli occhi. "Certo che no..." ripeté alla seconda domanda "E'... è solo che... non sono abituato a queste cose fra uomini. Voglio dire... non sono contrario... è solo che... ecco..." oh, magnifico, complimenti Akio, si disse, con tutta probabilità se non ti correggi in fretta e bene ti prenderà per un omofobo del cavolo e non ti parlerà più. "Aspetti, mi spiego. Non ho intenzione di mettermi qui a dirle che non può fare questo e non può fare quello. Non mi interessa con chi si vede né il resto Solo che... viviamo insieme, adesso. E siamo in due in questa casa... e avevamo fatto un acordo. Io per conto mio e lei per conto suo, Non significa che voglio che mi stia lontano, solo che... la sua fascia privata resti nella sua stanza..."
Si mordicchiò forte il labbro inferiore, sperando di essersi spiegato. Quel discorso gli suonava così serio e stupido, solo per qualche bacio... si sentiva un vero idiota. E in fondo sperò vivamente che Kyosuke non si fosse offeso per quello che gli aveva detto, lui non intendeva ferirlo...
 
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sarazaretta
view post Posted on 8/9/2010, 15:04




Kyosuke

Sapeva bene che lo stava guardando, e come lo stava guardando.
Forse era la curiosità, forse il modo in cui gli stava parlando, o forse era qualcos'altro; ma i primi risultati li stava ottenendo, quel rossore e quei balbettii davvero adorabili lo stavano divertendo un mondo.
-Hai ragione, ho dimenticato che tu sei etero...-
Gli porse la mela, con un bel sorrisino divertito sul viso mentre sentiva che razza di spiegazioni stava tirando fuori, impacciato e come se stesse camminando sui carboni ardenti. Cielo, sapeva essere davvero divertente senza rendersene conto.
Rise di gusto mentre lo sentiva parlare, non voleva essere offensivo però, era solo che quei suoi atteggiamenti erano estremamente esilaranti.
-Non ti preoccupare, anche a me darebbe il voltastomaco vederti mentre limoni con una femmina...-
Finì di ridere, tenendosi una mano sulle labbra e concentrandosi per riprendere almeno un po' di serietà e ritornare al suo ruolo, anche se sentiva di aver già scoperto troppo presto le carte con lui.
-Mi dispiace per la scena di prima, ma sai come sono fatti i ragazzi; non riescono mai a tenere a bada i loro ormoni nemmeno per un secondo...-
Si portò una mano tra i capelli e li tolse dalla fronte, portandoli indietro mettendo in scena un'altra di quelle scene sensuali che sembravano fare di tutto per sedurlo, o almeno provocargli ancora una volta quell'adorabile rossore sulle sue guance.
-Ma forse è colpa mia, non riesco mai a dire di no...-
Sussurrò piano, fissandolo negli occhi.
Era chiaramente una provocazione, doveva averlo capito.
E lui si stava divertendo un casino, tormentarlo e stuzzicare la sua immaginazione gli dava davvero molte soddisfazioni. Aveva scelto un ottimo gioco, non c'erano dubbi.
Si alzò da lì con nonchalance, arrivando fino alla porta.
-Adesso ti lascio in pace, devo andare a lavorare. Le chiavi le prendo io, intesi?.-
Fece con un sorriso, perchè gli sembrava di vedere che quel rossore era arrivato fino alle orecchie. Come un vero moccioso.
Lasciò quella stanza ed entrò nella sua, smontando una valigia e disseminandone il contenuto sul pavimento per trovare un completo che gli andasse di mettere, ne aveva anche troppi e non riusciva mai a scegliere.
Ma eccolo là, vestito come ci si potrebbe aspettare da un host di alto borgo con tanto di giacca e pantaloni di qualche marca italiana, la camicia appena aperta. Non che fosse molto appariscente, ma quei vestiti lo fasciavano in un modo così perfetto che era impossibile non notarlo.
Sembrava un modello.
Si affacciò alla stanza del moro, bussando sulla porta per ottenere la sua attenzione, appoggiato allo stipite.
-Non mi aspettare alzato, faccio tardi.-
Davvero, sembrava la classica frase che si dice a un moccioso. Oppure a una bella mogliettina.

Edited by sarazaretta - 8/9/2010, 16:52
 
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~ Baka • Usagi
view post Posted on 9/9/2010, 22:13




AKIO

***QUELLA SERA***

Non aspettarmi alzato, aveva detto Kyosuke. Ad Akio la cosa ancora bruciava. Si era sentito trattato come un moccioso, e non avendo avuto la possibilità di rispondere a tono si era tenuto l'irritazione per tutta la serata. Ovvio che non aveva intenzione di aspettarlo, cos'era, la sua balia?
Quando sentì lo stomaco brontolare per l'appetito scivolò giù dal letto e andò in cucina, mettendosi il grembiule che si era portato da casa e preparandosi la cena. Impiegò una mezzoretta a preparare cinque o sei okonomiyaki, e mentre li cuoceva sulla piastra si accorse che erano devcisamente troppi per lui. Sì, aveva fame, ma non così tanta fame!
"Ok, li lascerò a lui allora..." mormorò a se stesso, annuendo. Anche se immaginava Kyosuke in quel momento a cena con un elegante miliardario o una donna straricca che potevano permettersi i suoi servigi; questo significava che non sarebbe tornato, probabilmente, fino alla mattina seguente. E la mattina seguente c'era da fare la spesa... indi per cui gli servivano le chievi. Sbuffò scocciato a quel pensiero, mentre si sedeva al tavolo con forchetta e coltello.
Cominciò a mangiare lentamente, ragionando sul da farsi: dovevano mettersi d'accordo, almeno finchè non fosse arrivato il secondo mazzo di chiavi... ancora un paio di settimane al massimo e sarebbero ricominciate le sue lezioni, e i suoi turni nella clinica, quindi avrebbe avuto un disperato bisogno di quelle chiavi. Non aveva però intenzione di mettere Kyosuke in croce per questo, non le voleva tenere tutte per sè. Niente avrebbe impedito loro di fare un altro duplicato, ma poi ne avrebbero avuti tre... e non credeva sarebbe stato saggio. Chiunque degli 'amici' di Kyosuke avrebbe potuto prenderlo di nascosto o farselo dare dal biondo, e Akio non poteva permetterselo. Quindi dovevano arrangiarsi per il momento.

Una volta finito di cenare, che fra un pensiero e un ragionamento gli impiegò quasi un'ora, Akio si stiracchiò sulla sedia e mise i piatti nel lavandino. Li osservò per qualche lungo secondo, poi decise che poteva risparmiarsi la fatica il giorno dopo e li lavò. Erano pochi e gli presero poco tempo, il che gli fu molto utile. Si sfilò il grembiule e lo appese dietro la porta della cucina, poi scrisse un biglietto a Kyosuke dove gli diceva degli okonomiyaki e andò in camera. Ricominciò a leggere, poi pensò che era uno spreco con quella bella vetrata che avevano al salone, quindi decise di rimediare: prese uno dei suoi libri, non di testo stavolta, e si spostò in salone, ruotando leggermente il divano per fronteggiare la finestra. Sospirò soddisfatto godendosi il panorama, e cominciò a leggere. Dopo un paio d'ore però, superata la metà del libro, cominciò a sentire gli occhi terribilmente pesanti.
Devo andare a letto..., pensò, chiudendo per un attimo gli occhi. E tanto bastò perchè non li riaprisse più e crollasse addormentato sul divano, con il libro aperto poggiato sul letto e la testa sul bracciolo.
 
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sarazaretta
view post Posted on 10/9/2010, 00:19




Kyosuke

Era stata una lunga, lunga serata, Ed era tornato a casa stremato, distrutto da una nottata di sesso e dalla sbornia colossale che si era preso. Grazie a dio era tornato in taxi, altrimenti poteva fare benissimo una brutta fine per strada, conciato com'era.
Aveva rimediato però una bella sommetta, abbastanza per pagare il suo affitto per un trimestre. Il che non era male. In più poi gli aveva regalato una splendida cena in uno dei ristoranti più costosi della capitale, pieno come un uovo e ubriaco fracico.
Ma almeno aveva smaltito quelle calorie con un bel po' di moto. Si sa cosa intendeva.
Per un miracolo riuscì a trovare le chiavi nella sua tasca, dopo aver cercato in tutte quelle che aveva, aprì la porta e non si accorse nemmeno della presenza del moro sul divano, addormentato come un bambino su uno dei suoi libri.
Faceva quasi tenerezza.
Si spogliò per strada, lasciando la giacca a terra, le scarpe all'entrata buttate come veniva, la sua cintura. Si sbottonò la camicia, restando a petto nudo davanti al frigorifero, a scolarsi un'intera bottiglia di acqua. Non capiva davvero niente, ma riuscì a vedere su un piatto gli okonomiyaki che gli aveva fatto il compagno di casa, dovevano essere buoni ma lui non aveva decisamente fame.
Però doveva ammettere che era stato un pensiero così carino, sembrava davvero una cosa da femminucce, da dolce mogliettina casalinga. Fortunatamente però non era una femmina.
Questo voleva dire comunque che aveva avutp modo di pensare a lui, anche se non gli riusciva bene pensare con tutto quell'alcol in corpo.
Lo cercò per la casa, sperando magari di trovarlo alzato a leggere qualcosa in camera sua, ma lo trovò sul divano, caduto in letargo mentre leggeva uno dei suoi tediosi libri di medicina.
Non avrebbe mai capito cosa ci trovava di interessante, in fondo era pur sempre un uomo di lettere lui.
Dormiva beato come un angioletto, se non fosse stato per i mugugni che dava ogni tanto, probabilmente aveva freddo per una delle finestre aperte. Ma lui era troppo ubriaco per pensare che poteva risolvere tutto chiudendola, così si fece spazio vicino a lui e lo abbracciò appena, mettendoselo sul petto liscio.
Aveva ancora addosso l'odore di quell'uomo, l'odore del sesso, così forte che poteva dare ai sensi. Ma era quello il suo profumo, con lo stesso effetto del miele per le mosche. Non ci sarebbe verso di resistere, prima di accorgersene ci si trovava già nella sua rete.
E lui sapeva bene di essere una tentazione impossibile da resistere.
Akio lo avrebbe scoperto quella notte, e forse la mattina sarebbe stata da ricordare.
Sebbene il biondo non avesse fatto nulla.
Si addormentò anche lui, caduto in uno stato comatoso tipico degli ubriachi.
Ma chi se lo sarebbe sentito al risveglio ora?
 
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~ Baka • Usagi
view post Posted on 10/9/2010, 19:24




AKIO

**LA MATTINA DOPO**

La luce del giorno dietro le palpebre fece scvegliare Akio verso le dieci della matina; quando aprì gli occhi vide il soggiorno inondato dalla luce, vide la città fuori dei vetri fremere e rumoreggiare, pulsante di vita, e sorrise: quella era la sua nuova casa. E sarebbe stato così bello svegliarsi ogni mattina e vedere quello spettacolo fuori dalla finestra. Si stiracchiò e mugolò nel sentire scrocchiare e scricchiolare da tutte le parti, oltre che il peso delle coperte addosso, concentrato su un fianco e sorprendentemente caldo.
Devo cambiare materasso, pensò Akio con la mente ancora intorpidita dal sonno, e mettere delle coperte un pò più leggere.
Poi realizzò che non ricordava il momento in cui la sera prima era andato a letto; e che non lo realizzava perchè la sera prima non era andato a letto.
Mugugnò infastidito e cercò di tirarsi su, ma non ci riuscì; fu allora che abbassò lo sguardo: Kyosuke dormiva beatamente stravaccato su di lui, la bocca leggermente aperta, poggiato con la tempia alla sua spalla.
Tanaka?!
Akio saltò in piedi, rossissimo in viso, e guardò il corpo del biondo scivolare lungo lo schienale del divano mentre il libro cadeva con un tonfo sordo.
"Ta-Tanaka-san!!" esclamò, sentendo il rossore salirgli sulle guance. Aveva passato la notte col suo vicino. Beh, tecnicamente no, come saggiamente suggeriva la particina sveglia della sua mente, avete solo dormito vicini. E allora perchè sentiva le guance in fiamme? Perchè era uno stupido.
Si avvicinò a Kyosuke e lo scosse. "Tanaka-san, si svegli forza! Non può dormire sul divano!" alle narici gli arrivò odore di alcol, e pensò che doveva aver bevuto parecchio se anche la mattina dopo si sentiva così bene; e poi gli giunse anche un altro odore: un profumo, un profumo da uomo. Come pensava il suo coinquilino doveva essersi divertito parecchio.
Sospirò e si passò una mano nei capelli, chinandosi in avanti e riprendendo a scuoterlo gentilmente. "Andiamo, Tanaka-san... fa male alla schiena dormire così.."
 
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sarazaretta
view post Posted on 10/9/2010, 20:25




Kyosuke

Per tutta la notte aveva dormito come un sasso, con un calore forte accanto a sè, che gli dava una sensazione strana: dolce, ma anche terribilmente sbagliata.
Poi quel calore si mosse e lui prese a mugugnare nel sonno, non capendo cosa stesse succedendo. Ma aveva troppo sonno per svegliarsi e la sua testa faceva troppo male per aprire gli occhi, quello che stava cianciando accanto a sè gli sembrava stesse urlando.
E gli stava venendo il desiderio di strangolarlo.
La luce lo stordiva, provò ad aprire gli occhi ma la testa gli diede una fitta lancinante; segno che non era per niente una buona idea.
Ecco cos'era, era la sbronza del giorno prima che proprio non voleva finire. Si pentì amaramente di aver bevuto così tanto, ma di certo non era stato lui ad insistere per scolarsi tutti quei bicchieri di gin.
Dannato Toshi, anche se in quel momento doveva stare peggio di lui.
-Shhhh...-
Fece tutto lamentoso al ragazzo accanto a lui, perchè doveva essere un ragazzo. Anche se non aveva idea di chi fosse, ma gli sembrava di essere tornato a casa, che si fosse sbagliato?
Si strinse appena a lui, cercando a tentoni la sua faccia per trovare la bocca e tappargliela.
La sua testa implorava pietà, gli sembrava stesse per scoppiare.
-Cinque minuti... fratellone...-
Fece nel sonno, stordito, non sapendo nemmeno perchè stesse chiamando il fratello in quel momento. Doveva essere un riflesso incondizionato, chiamarlo nella sua lingua poi.
Lo abbracciò appena, posando le dita sulla sua bocca ora che l'aveva individuata.
Aveva un viso così caldo e liscio, chi poteva essere?
Sorrise nel sonno, a differenza del giorno, di quando era cosciente, ora sembrava davvero un bambino, era quasi... dolce.
 
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~ Baka • Usagi
view post Posted on 10/9/2010, 21:00




AKIO

Venne trascinato sul divano e si trovò le dita del biondo sulle labbra per tappargliele. Sospirò scocciato, anche se era perplesso: Kyosuke aveva parlato in francese... ma era giapponese, no? Akio non masticava molto di francese, quindi arrivò a logica al significato di fratellone, dato che era già tanto che sapesse dire buongiorno.
Non doveva starci molto con la testa, oppure lo prendeva in giro. Ma dall'odore di alcol che ne veniva Akio era sicuro che si trattasse della prima opzione. Quindi decise di agire di conseguenza, ricordando le sue mattinate post-sbronza.
"Tanaka-san..." sussurrò, il tono di voce era diventato dolce e gentile mentre Akio si sforzava di non acuire il suo mal di testa "Tanaka-san, sono Nakagawa..." mormorò, scansando le sue dita dalla bocca "Hai dormito sul divano, stanotte... e ti sei ubriacato... devi fare la doccia e prendere qualche medicina... e fare colazione..." aveva momentaneamente scordato di dargli del lei come si soleva fra estranei, ma la situazione richiedeva un altro comportamento. Gli passò un braccio sotto la spalla e lo raddrizzò, con un pò di fatica.
Portò una mano sotto il suo mento e gli fece sollevare il viso. Si prese qualche secondo per osservarlo bene: nonostante il pizzetto che gli dava un'aria leggermente trasandata, per il resto era perfetto. La pelle era liscia e senza un'imperfezione, e faceva venire voglia di toccarla per vedere se era vera. "Stai molto male?" chiese, poggiando una mano sulla sua gamba per sporgersi leggermente verso di lui; poggiò la fronte sulla sua, per un paio di secondi, poi si ritrasse. "Non hai la febbre... devi solo prendere un'aspirina..." si ricordò dei giramenti di testa che capitavano ogni tanto. "Ce la fai ad arrivare fino alla cucina?" altrimenti gliele avrebbe portate lui... questo almeno poteva farlo...
 
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52 replies since 5/8/2010, 15:50   944 views
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